Per i suoi colori caldi e luminosi, l’ambra ha goduto di un grande favore fino dalla Preistoria. Se ne facevano collane e altri monili, spesso raffiguranti divinità o scene di mito. Poiché l’ambra in antico si raccoglieva quasi esclusivamente sulle rive del Baltico, ma era diffusa in tutta Europa fino al Mediterraneo si studiano le antiche vie di scambio che collegavano le popolazioni dell’Europa fin dal VI millennio a.C. L’ambra inoltre è legata a numerose leggende riportate dagli scrittori antichi; era usata in medicina ed era legata al culto solare. Oltre alla normale ricerca archeologica, è stato da tempo messo a punto un test basato sulla spettrometria a raggi infrarossi, che permette di individuare i luoghi di raccolta o di estrazione del materiale (Baltico, Mare del Nord, Sicilia eccetera). Importanti sono i rapporti internazionali: dal 1976 esiste un Committee for the Study of Amber che opera all’interno dell’Union Internationale de Sciences Préhistoriques et Protohistoriques, la cui rappresentante per l’Italia è Nuccia Negroni Catacchio, presidente del Centro. La Commissione promuove periodici incontri di studio internazionali. L’ultimo si è tenuto a Riga nel settembre del 2016.