Atti del VII Incontro di Studi (a cura di N. Negroni Catacchio)
Milano 2006 in 2 volumi.
I due volumi contengono gli Atti del Settimo Incontro di Studi sulla Preistoria e Protostoria
in Etruria, tenutosi in occasione del centenario della scoperta della necropoli di Rinaldone,
a Viterbo nel novembre del 2003, a Pitigliano (Grosseto) e Valentano (Viterbo) nel settembre del 2004, dal titolo Pastori e guerrieri nell’Etruria del IV e III millennio a.C. La cultura di Rinaldone a 100 anni dalle prime scoperte.
Gli Atti sono suddivisi in tre parti: la prima raccoglie gli interventi della giornata di Viterbo,
in cui si è voluta presentare una panoramica generale dei vari aspetti di questa cultura
e dei suoi rapporti con le facies coeve. Su Rinaldone non esiste un’opera monografica: si è cercato quindi di offrire un punto di partenza per ulteriori approfondimenti.
La seconda parte contiene gli interventi presentati a Valentano ed è dedicata ai nuovi ritrovamenti e alle ricerche più recenti e ai necessari confronti.
La terza parte è completamente dedicata alla Tavola Rotonda tenutasi a Pitigliano sul tema:
La civiltà di Rinaldone e l’età del rame in Italia: quale indirizzo per gli studi futuri?. La discussione ha proposto vari argomenti, tutti introdotti da una o più relazioni generali, allo scopo di analizzare lo stato degli studi a cent’anni dalla scoperta e di proporre, se possibile, gli indirizzi degli studi futuri. Gli interventi hanno avuto come principali temi le acquisizioni di nuove fonti: recenti scoperte ed edizioni di materiali di vecchi scavi; datazioni e cronologia; rituali di deposizione e specificità dei corredi per sesso e per età; problematiche relative agli scambi e/o produzione locale delle suppellettili.
Come sempre il tema ha riguardato l’Etruria in senso lato, ma per i necessari confronti sono presenti anche interventi relativi ad aree diverse, in qualche modo collegate a quelle del territorio in esame.
Questa rassegna fornisce, come sempre, un quadro particolarmente articolato e vivace della ricerca e l’immagine dell’attività delle Università e delle Soprintendenze impegnate a riportare in luce le più antiche testimonianze archeologiche del territorio.